LA
NOTTE DEGLI ARRESTI
………30
ANNI DOPO
DALLA
CAMERLENGA A FUKUSHIMA
Il 20 ottobre del 1983 su
iniziativa del Pretore Scappellato nove cittadini di Viadana vennero arrestati dai
carabinieri dopo due settimane di blocchi anti-nucleari. Nei giorni precedenti
centinaia di manifestanti provenienti da tutta la Bassa avevano impedito in
modo pacifico a Torre Oglio e Bellaguarda (Corte Camerlenga) l’accesso ai fondi
delle trivelle dell’ENEL che dovevano iniziare i sondaggi finalizzati alla
costruzione di una centrale atomica nel nostro territorio come previsto dal
Piano Energetico Nazionale. Voleva essere un’azione dissuasiva da parte delle
forze dell’ordine per intimidire le popolazioni locali e fiaccarne la
resistenza ma ebbe l’effetto contrario perché accrebbe la mobilitazione della
gente, rafforzò l’opposizione all’energia nucleare e obbligò i politici locali
a prendere una posizione chiara e netta che mise fine ad ogni ambiguità. Altri
45 cittadini vennero poi raggiunti da comunicazioni giudiziarie. Furono giorni
profondamente intensi sia dal punto di vista emotivo che da quello politico con
un coinvolgimento ed una partecipazione popolare che nelle nostre zone non si
ricordava a memoria d’uomo. Poi avvenne la catastrofe di Cernobyl in Ucraina, i
referendum sia locali che nazionali degli anni ottanta, la nuova catastrofe
nucleare del 2011 a Fukushima in Giappone ed il referendum successivo che si
spera abbia messo fine definitivamente all’avventura atomica in Italia.
Trent’anni dopo quei
giorni sembrano lontani nel tempo ma non hanno affatto perso d’attualità. In
primo luogo ci hanno insegnato quanto sia importante la parteciazione popolare
nelle grandi decisioni che riguardano il territorio soprattutto quando sono
calate dall’alto in nome di un presunto progresso che non serve a nessuno. In
secondo luogo hanno dimostrato che la disobbedienza civile e nonviolenta è
necessaria e diventa un imperativo morale quando è in gioco il futuro della tua
terra. In terzo luogo i fatti hanno provato che non eravamo dei pazzi
oscurantisti nostalgici della candela quando invocavamo sole e vento e le
energie rinnovabili in genere come la scelta del presente e del futuro.
Tanti a Viadana e nelle
province vicine hanno fatto tesoro dell’esperienza di quei giorni. Vorremmo che
anche i cittadini di oggi potessero fare altrettanto. Ecco perché sabato 19
ottobre ci siamo dati appuntamento a Viadana, alla Corte Camerlenga e a
Bellaguarda per non dimenticare e ridare forza alla scelta oggi condivisa di un
futuro non nucleare e di un modello di sviluppo sostenibile e a misura di
persona che rispetti le generazioni di oggi e quelle che verranno.
MOVIMENTO ANTI-NUCLEARE
VIADANESE