VOLEVANO RIFARE IL PONTE, HANNO SOLO BUTTATO I NOSTRI SOLDI !!!
Esprimiamo la nostra ferma
indignazione per l'ennesima interruzione del Ponte di Torre d'Oglio causata
dall'inspiegabile affondo di alcune chiatte avvenuto durante la notte di Santo
Stefano. Il Ponte rimasto chiuso per
diverse settimane durante l'ultima estate a causa della scarsità di acqua ora
invece dovrà rimanere interrotto a tempo indeterminato per una modesta piena
che in modo alquanto misterioso lo ha reso inservibile.
Chiediamo innanzitutto che
vengano accertate dalle autorità competenti le responsabilità di tale disastro
che causa l'interruzione di un pubblico servizio, visto che sulla stampa si
legge che proprio “pochi giorni fa erano
terminati alcuni lavori di manutenzione al ponte, eseguiti dalla Provincia...”
inoltre viene riportato “...della dinamica dell'evento, che non ha avuto
testimoni, essendo accaduto di notte.”
Ci chiediamo se questo corrisponda al
vero visto che il ponte dovrebbe essere sorvegliato giorno e notte da personale
nominato dalla provincia e se realmente è stata fatta una recente manutenzione
come mai questo affondo improvviso, chi è il responsabile di tale controllo? La
dinamica di quanto accaduto rimane alquanto misteriosa e i punti oscuri sono troppi.
Se poi facciamo una valutazione
più approfondita della situazione ci rendiamo conto che il tempo passa ed ormai
non si contano più i giorni nei quali il ponte in chiatte di Torre d'Oglio a San
Matteo è chiuso al traffico. Il progetto di modifica della struttura realizzato
alcuni anni fa si è dimostrato sbagliato, costosissimo, voluto senza se e senza
ma dai vertici di un’amministrazione provinciale miope che se ne è completamente infischiata del
volere popolare e delle migliaia di firme raccolte da gente comune a difesa del
vecchio manufatto. Va ricordato soprattutto l'impegno del Prof. Chiarini che ha
speso tutte le su energie insieme alla popolazione locale, per salvare il
manufatto originario che nel tempo si è sempre dimostrato particolarmente
efficiente e funzionale. L’opera di ristrutturazione, infatti, costata una cifra
spropositata e pagata con i soldi dei cittadini, ora si è dimostrata un
fallimento. Oltre al danno la beffa.
Sia le piene che le magre sono
occasione di chiusura della struttura. Il nostro movimento già nel 2006 aveva
previsto tutti questi guai pagati a caro prezzo, se si fosse mantenuta la
vecchia struttura sicuramente non saremmo incorsi in tutte queste sventure ed
ora si vorrebbero buttare ancora diverse centinaia di migliaia di Euro per
sostituire i barconi e tentare di salvare il salvabile per coprire gli errori
fatti, ma chi può ancora avere fiducia in chi vuole prendere queste decisioni.
Questo capolavoro dell’ingegneria moderna tuttavia ha nomi e cognomi. Vi sono
coloro che, in virtù dell’incarico istituzionale ricoperto in Provincia al
tempo hanno voluto e deciso di
ristrutturare il ponte. Vi è poi chi ha fatto e firmato il progetto e vi sono
sicuramente una, o più, ditte che hanno realizzato l’opera. Per quanto riguarda
i soldi per sistemare le cose chiediamo che
non venga ancora sciupato denaro pubblico. Siamo stanchi di pagare per
gli errori altrui. Chiediamo che chi ha sbagliato paghi, che il ponte venga
messo in sicurezza e che venga sorvegliato in maniera adeguata e che se la
scelta dell'attracco unico continua a dimostrarsi insostenibile venga ripristinata la vecchia
modalità dei diversi attracchi.
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